pulse wave velocity

PULSE WAVE VELOCITY

Le coronarie e le carotidi sono i vasi maggiormente colpiti da ateromasia. Per esaminarle sono state introdotte diverse modalità di imaging. Obiettivo primario della medicina moderna è determinare in anticipo il rischio-cardiovascolare utilizzando dei parametri obiettivabili. Tra quelli proposti, un parametro rilevante è la rigidità delle pareti arteriose. Il suo incremento, conseguente all’ateromasia, modifica la velocità di trasmissione dell’onda pulsatile. L’onda pulsatile è l’onda pressoria che si genera nell’aorta dopo la contrazione del ventricolo sinistro; essa viaggia lungo la parete dei vasi, dilatandoli e favorendo la progressione del sangue in fase diastolica. La sua velocità di propagazione aumenta con l’età o a causa dell’arteriosclerosi. Un aumento superiore alla norma determina un sovraccarico cardiaco e altera il corretto afflusso di sangue alle coronarie durante la diastole.

La rigidità delle pareti vasali può essere analizzata misurando la velocità dell’onda pulsatile (nota con l’acronimo di PWV – Pulse Wave Velocity). Diversi studi hanno dimostrato che la PWV è un parametro prognostico affidabile per definire morbilità e mortalità per malattia cardiovascolare in pazienti con diabete, ipertensione e insufficienza renale. Questa tecnica migliora la valutazione dei pazienti affetti da malattie vascolari, determinando il potenziale rischio cardiovascolare e favorendo la prevenzione primaria e secondaria.

 

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Dr. Lombardi Claudio

SPECIALISTA
RADIOLOGIA

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